Sabato 21 Dicembre 2024

17:20:53

Le scelte giuste

di Nili Santoro Quando iniziano a venire certi pruriti all’idea che i figli vadano ogni giorno per molte ore ad imparare ad amare ciò che dovrebbero odiare e a odiare ciò che dovrebbero amare, è arrivato il momento di pensare seriamente all’educazione parentale. Si è arrivati a un punto di non ritorno. Quando avete capito che la scuola è in mano alla cultura dominante e dunque è contro la cultura veramente cristiana è giunto il momento del cambiamento. Lasciare che un bambino frequenti in modo così assiduo e perpetuo chi ha elevato a sistema la menzogna e a diletto la superficialità, stringe il cuore di un adulto ragionante e cristiano. Se siete arrivati fino qui e non siete soli, perché altre famiglie amiche hanno gli stessi pruriti, siete già a buon punto. Riunitevi e parlate ma sappiate che ci sono condizioni in cui questo progetto fiorirà meglio. Condizioni che non hanno nulla a che vedere con le incombenze burocratiche, con le preoccupazioni didattiche o l’ansia sulla location ideale. Di quello non dovete affatto preoccuparvi perché se Dio vuole e siamo certi che vuole, ognuno di questi aspetti pratici vi si schiuderà senza che nemmeno ve ne accorgiate. Troverete il luogo adatto anche all’ultimo minuto, conoscerete chi ha fatto questo passo prima di voi ed è disposto all’aiuto gratuito, scoprirete la documentazione necessaria e le norme che le regolano senza colpo ferire. Preoccupatevi invece moltissimo di unirvi con le persone giuste, di accordarvi nell’animo e di mettervi sotto la guida di un capo in cui riconoscere i principi fondanti del progetto. Preoccupatevi di conoscervi a fondo e di condividere la vita di fede e di avere la piena coscienza della profonda crisi che attanagliano la Chiesa e la società intera. Preoccupatevi della vostra comune formazione e di fare le stesse letture e di trovare la bibliografia giusta per la vostra cultura e quella dei vostri figli. Una volta trovata salvatela e, al momento giusto, condividetela con gli altri. Preoccupatevi di mettere a tacere la voglia di mettersi in piazza per non rimanere troppo soli. Meglio soli… per non doversi imbattere in famiglie ingestibili che non hanno la spinta ideale corretta e che fanno quella scelta per motivi simili ma non uguali ai vostri. O in famiglie che non educano la prole in modo integralmente cattolico. Si tratta di salvare il seme della vera fede, di far fiorire la ragione e la vera libertà di pensiero, di trasmettere la millenaria cultura cristiana e ciò che l’ha premessa e permessa. Si tratta, una volta poste le basi del ragionamento e della logica, di trasmettere la verità. Si tratta di fare tutto questo per molti anni e muovendosi contromano. Non è un gioco che si può fare con tutti. Siatene consapevoli e i frutti saranno forse nascosti ma numerosi. A chi vi chiederà perché lo fate siate pronti e svelti nel capire chi ve lo sta chiedendo e perché, e prudenti nel rispondere. Quando avrete capito potrete scegliere fin dove spingervi per dire tutto, poco o nulla sulla vostra scelta. Sembra un po’ una marcia di guerra e non mi sento di dire che non lo è del tutto. Però si può fare con viso sorridente, cuore puro e la mente retta di chi ha una speranza certa come noi. Questo lavoro richiede qualche tempo per il cantiere e sarà un po’ più facile se ci si è conosciuti in uno stesso ambiente cattolico e tradizionale, più lungo e faticoso se vi siete incontrati per vie traverse. Ma una volta stabilite queste regole e raggiunto l’accordo degli animi potete iniziare a pensare all’aspetto pratico della questione. Dove, come e quando, con quali mezzi e strumenti fare educazione paterna non sono la fatica più grande. Dunque non illudetevi di partire in tanti, sperate di partire in pochi e di aprire poi i portoni del bastione a chi vi chiederà aiuto quando si sarà capito che siete forti e che nella vostra piccola roccaforte di cristianità si sta bene e che i bambini sono felici. La ricerca della verità è il lavoro più lungo e l’educazione alla fatica per raggiungerla è il nostro obiettivo educativo. A chi vi chiederà se avete un PTOF, potrete dire questo. E non sarà triennale, ma perpetuo.