Mercoledì 22 Gennaio 2025

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Statuto e Codice dei Valori e degli obbiettivi

STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE DEI

TRIARII”

DENOMINAZIONE – SEDE – DURATA – OGGETTO E FINALITÀ

ART. 1 – COSTITUZIONE

È costituita un’Associazione culturale denominata: Confederazione dei Triarii.

L’indirizzo della sede associativa è stabilito dal Consiglio Direttivo il quale lo potrà variare quando lo riterrà opportuno o costituire sedi secondarie in Italia o all’estero con apposita delibera.

Il trasferimento della sede sociale non comporta modifica statutaria.

ART. 2 – DURATA

La durata dell’Associazione è indeterminata.

ART. 3 – SCOPO

L’Associazione – che non ha fini di lucro – si propone il perseguimento di finalità politico-culturali e di utilità sociale.

Essa si pone lo scopo di difendere, diffondere e promuovere i valori tradizionali della fede cattolica e della cultura delle popolazioni italiche nel momento in cui essi si trovano a essere minacciati da azioni, di diverso segno, che tendono a far scomparire, o corrompere, un patrimonio culturale e spirituale radicato nei secoli e meritevole di essere preservato a beneficio delle attuali generazioni e di quelle future.

Nell’ambito di questo contesto, l’Associazione si pone l’ulteriore obiettivo di essere luogo di selezione, incontro e aggregazione di persone consapevoli delle problematiche rappresentate, ovvero di avvicinare quelle persone che esprimono il desiderio di intraprendere un percorso formativo e di impegno attivo, consapevole e completo nella difesa dei valori di cui l’Associazione si vuol fare custode.

In questo contesto, l’Associazione vuol creare anche un luogo, fisico e/o ideale, nel quale offrire un ambito di incontro, formazione e informazione – più latamente di aggregazione – anche di altre associazioni, gruppi o qualsivoglia altra organizzazione presenti sul territorio nazionale, ma con apertura a realtà presenti in altri paesi di cultura e fede cattolica.

Per perseguire l’oggetto sociale, l’Associazione si potrà avvalere di ogni mezzo legale (es. pubblicazioni su ogni tipo di supporto e con varia periodicità, viaggi culturali, promozione/organizzazione di eventi, mostre, fiere, creazione di premi, ideazione di strumenti di valutazione, ecc.).

Al fine di meglio identificare lo scopo associativo l’Associazione ha adottato un documento di riferimento: il Codice dei Valori.

Il Codice dei Valori è un documento di impegno e riferimento ideale per tutti coloro i quali intendano partecipare pienamente alla vita associativa.

TRIARII E DELEGATI

ART. 4 – PARTECIPANTI ALL’ASSOCIAZIONE

Chi si iscrive con il versamento della quota annuale e aderisce, di principio e di fatto, al Codice dei Valori.

I Triarii si suddividono in:

Fondatori;

Delegati;

Onorari;

Ordinari.

Fondatori: sono Fondatori coloro che hanno partecipato alla costituzione dell’Associazione ovvero coloro i quali, per particolari meriti in favore dell’associazione, vengono proposti, da uno dei fondatori, quali co-fondatori.

Delegati: sono coloro che verranno nominati dal Consiglio Direttivo in funzione della loro attività svolta a favore dell’Associazione, sostenendone e valorizzandone le iniziative.

Onorari: sono Onorari coloro che, per la loro personalità, per i particolari servigi resi a favore dell’Associazione, o per avere contribuito anche con finanziamenti e/o elargizioni di particolare consistenza, saranno ammessi come tali dal Consiglio Direttivo; i Delegati onorari non sono tenuti al versamento della quota sociale annuale.

Ordinari: coloro che aderiscono ai valori dell’Associazione a fronte del versamento di una donazione almeno annuale.

I Triarii, provvedendo alla formale iscrizione, accettano e condividono il Codice dei Valori; coloro i quali svolgono un ruolo attivo nell’organizzazione si impegnano formalmente a rispettarlo; la violazione del Codice dei Valori è considerato grave motivo di estromissione dalle funzioni di rappresentanza, pur non automaticamente determinando l’esclusione dai Triarii in cui si è inseriti in forza del personale interesse alle tematiche associative e al costante supporto accordato all’Associazione che si concretizza nel versamento annuale della “donazione minima”, proposta annualmente dal Consiglio Direttivo, che rappresenta l’adesione ideale al Progetto Triarii.

ART. 5 – REQUISITI DEI TRIARII

Possono diventare Triarii le persone fisiche che ne accettano lo Statuto, il Codice dei Valori e l’eventuale Regolamento Interno, condividendone gli ideali e gli scopi e che intendano dedicare parte del loro tempo e delle loro competenze per il raggiungimento degli scopi istituzionali.

L’adesione all’Associazione è valida fino al formale atto di recesso dell’associato, il quale vede sospesi i diritti scaturenti dallo Statuto in caso di mancato versamento della quota associativa.

La natura cattolica tradizionale e controrivoluzionaria della Confederazione dei Triarii impedisce di ricoprire cariche di responsabilità nell’Associazione – sia nel Consiglio Direttivo, nell’Assemblea dei Delegati, come Responsabili di Presidio, sia per tutte le altre cariche previste dallo Statuto – a coloro che non condividono pienamente tutti i punti del Codice dei Valori, o che sono membri, attivisti, simpatizzanti o sostenitori di associazioni di natura gnostica o aderenti alle filosofie orientali o comunque di impostazione a-cattolica, e, in special modo, di società segrete, della Massoneria e delle associazioni a essa affiliate o affini (Rotary, Lions et similia), o che comunque ne condividano i princìpi generali.

ART. 6 – AMMISSIONE DEI TRIARII E DEI DELEGATI

L’attribuzione del titolo di Triario Ordinario è precondizione essenziale per ricoprire il ruolo di Delegato.

È attribuito il titolo di “Triario” a tutti coloro che, essendosi iscritti con la donazione di una quota annuale, ne ricevono la qualifica dal Presidente, dopo che questi abbia verificato l’effettiva adesione al progetto dell’Associazione e soprattutto al Codice dei Valori.

Il Presidente trasmetterà la domanda pervenutagli al Consiglio Direttivo per la delibera di attribuzione del titolo.

Il Triario può, in qualsiasi momento, diventare Delegato per cooptazione diretta da parte del Consiglio Direttivo.

Ordinariamente, il Triario Ordinario può ricoprire il ruolo di Delegato decorsi dodici mesi di anzianità di adesione.

Il Consiglio Direttivo può fissare un limite massimo di Delegati da nominare.

Con decisione del Consiglio Direttivo potranno essere ammessi, con effetto immediato, quali Delegati, i Triarii Ordinari di particolare meritevolezza, che si siano distinti per il loro sostanziale contributo all’attività dell’Associazione.

Non potranno essere ammessi quali Delegati i dipendenti e i soci di altre Associazioni o Enti, privati o pubblici, aventi finalità non compatibili, non omogenee o contrastanti con quelli dell’Associazione, fatta eccezione per il caso in cui la domanda di ammissione venga accettata, con delibera motivata del Consiglio Direttivo.

Qualora successivamente all’ammissione del Delegato, si verifichi una situazione di conflitto, violazione del Codice dei Valori o inconciliabilità dello stesso con le finalità dell’Associazione, il Consiglio Direttivo potrà revocarne l’ammissione con ratifica di estromissione, previa istruttoria e deliberazione dei Questori.

L’estromissione da Delegato non determina l’esclusione dall’associazione all’interno di altra categoria.

L’ammissione quale Delegato ha effetto dalla data della relativa delibera del Consiglio Direttivo.

I Triarii Ordinari sono tenuti a versare la “donazione minima” la cui misura, per i primi, è deliberata annualmente dal Consiglio Direttivo e non fa scaturire l’inserimento all’interno degli Organi di governo dell’Associazione.

ART. 7 – DOVERI DEI DELEGATI

L’appartenenza all’Associazione ha carattere libero e volontario, ma impegna gli associati al rispetto delle risoluzioni adottate dai suoi organi e del Codice dei Valori, secondo le indicazioni statutarie.

ART. 8 – PERDITA DELLA QUALIFICA DI DELEGATO

La qualifica di Delegato si perde per recesso del singolo, estromissione per violazione dei valori associativi, assenza continuata o mancato rinnovo dell’iscrizione annuale, esclusione per ragioni di natura amministrativa, morte e scioglimento dell’Associazione, previa delibera motivata del Consiglio Direttivo.

La dichiarazione di recesso dovrà essere comunicata per iscritto al Consiglio Direttivo almeno un mese prima della chiusura dell’esercizio sociale.

L’estromissione è deliberata, con procedimento istruito dal Collegio dei Questori o dal Custode dei Valori ai sensi di quanto specificato agli articoli 22 e 25, nei confronti del Delegato che abbia tenuto un comportamento contrastante con gli scopi dell’Associazione, il Codice dei Valori o che si trovi in una posizione conflittuale, incompatibile o contrastante con quella dell’Associazione o per manifesta e pubblica indegnità morale o personale.

Il mancato versamento della quota annuale sospende i diritti, anche di voto, scaturenti dallo statuto.

La violazione del Codice dei Valori è considerata un grave motivo di estromissione.

L’esclusione è deliberata dal Consiglio Direttivo nei confronti del Delegato che non abbia effettuato il versamento della quota associativa annuale entro il 31 gennaio di ogni anno o che abbia perso anche uno solo dei requisiti che ne hanno consentito l’ammissione o di quelli conseguenti alle delibere regolarmente assunte dagli organi dell’Associazione, a giudizio del Consiglio Direttivo.

L’esclusione è appellabile, entro 15 giorni dalla comunicazione del provvedimento, innanzi ai Questori, che deliberano in via definitiva.

Il Consiglio Direttivo procederà entro la fine di ogni anno alla revisione dell’elenco dei Delegati.

L’Associato receduto, dichiarato estromesso o escluso, ovvero gli eredi e/o i legatari dell’associato deceduto, non potranno pretendere la restituzione della quota associativa o dei contributi eventualmente versati a qualsiasi titolo, né potranno vantare alcun diritto sul patrimonio dell’Associazione.

La perdita della qualifica di Delegato comporta l’automatica decadenza da tutte le cariche attribuitegli.
Il domicilio degli associati per quanto riguarda i rapporti con l’Associazione è quello comunicato all’atto dell’ammissione, o successivamente comunicato per iscritto al Consiglio Direttivo.

ART. 9 – ORGANI DELL’ASSOCIAZIONE

Sono organi operativi dell’Associazione:

l’Assemblea dei Delegati;

il Consiglio Direttivo;

il Presidente;

il Vicepresidente;

il Collegio dei Revisori o il Revisore unico, ove nominati.

il Collegio dei Questori;

il Custode dei Valori e il Comitato Scientifico.

Sono organi partecipativi dell’Associazione, quando istituiti:

i Presìdi dei Triarii;

il Coordinatore nazionale dei presìdi.

L’assunzione di cariche sociali potrà dar diritto a un compenso e al rimborso delle spese documentate, giusta delibera del Consiglio Direttivo.

ASSEMBLEA DEI DELEGATI

ART. 10 – ASSEMBLEA dei DELEGATI

L’Assemblea dei Delegati è organo sovrano dell’Associazione cui possono partecipare esclusivamente i Soci Fondatori e i Delegati, i quali hanno pieni poteri di voto;

I Soci Onorari hanno pieno diritto al voto esclusivamente se aderenti fattivamente all’Associazione e non se destinatari di un’attribuzione solo onorifica del titolo;

I Soci Ordinari possono inviare al Consiglio Direttivo, mozioni, ordini del giorno, interrogazioni o proporre iniziative che l’Assemblea o il Consiglio Direttivo potranno valutare ed eventualmente deliberare;

L’Assemblea dei Delegati, su istanza del Consiglio Direttivo, può essere organizzata in Commissioni aventi competenze in specifiche materie.

ART. 11 – CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA

L’Assemblea è convocata dal Presidente, o in sua assenza, rinuncia o impedimento dal Vicepresidente, almeno una volta all’anno e ogni qualvolta il Consiglio Direttivo lo ritenga necessario, ovvero qualora ne sia fatta richiesta scritta da almeno due terzi dei Delegati.

L’Assemblea dei Delegati, sia in forma ordinaria che straordinaria, è convocata mediante avviso pubblicato sul profilo istituzionale almeno otto giorni prima di quello fissato per l’adunanza ovvero, nello stesso termine, a mezzo posta elettronica.

L’avviso deve contenere l’indicazione del giorno, dell’ora e del luogo dell’adunanza e l’elenco delle materie da trattare.

Nell’avviso di convocazione potrà essere prevista una data di seconda convocazione per il caso in cui la precedente riunione non risulti legalmente costituita. Le riunioni in seconda convocazione devono svolgersi entro trenta giorni dalla data indicata per la prima convocazione.

La seconda convocazione non può essere fissata nello stesso giorno della precedente. L’Assemblea è costituita da tutti i Delegati regolarmente iscritti e in regola con il pagamento della quota associativa annuale.

Ogni Delegato può rappresentare mediante atto scritto solo un altro Delegato.

Sono comunque valide, anche se non convocate, le riunioni nelle quali siano presenti tutti i Delegati e l’intero Consiglio Direttivo.

Le delibere dell’Assemblea devono risultare da apposito verbale sottoscritto dal Presidente (ovvero dal Vicepresidente) che la presiede, da custodirsi presso la sede sociale per la libera consultazione dei soli Delegati.

Le riunioni possono tenersi in modalità telematica.

ART. 12 – COSTITUZIONI E DELIBERAZIONI DELL’ASSEMBLEA DEI DELEGATI

L’Assemblea dei Delegati, in sede ordinaria, è regolarmente costituita in prima convocazione con la presenza, in proprio o per delega, di almeno la metà più uno dei soci con qualifica di Delegati e delibera a maggioranza dei presenti; in seconda convocazione è costituito e può validamente deliberare con il voto favorevole della maggioranza degli intervenuti, qualunque sia il numero dei soci presenti in proprio o per delega.

L’Assemblea, in sede straordinaria, è validamente costituita in prima convocazione, con la presenza di almeno i due terzi dei soci con qualifica di Delegati, in proprio o per delega e delibera a maggioranza dei voti presenti e/o rappresentati; in seconda convocazione è costituita e può validamente deliberare con il voto favorevole della maggioranza degli intervenuti, qualunque sia il numero dei soci.

L’Assemblea è presieduta dal Presidente dell’Associazione o, in caso di sua assenza, rinuncia o impedimento dal Vicepresidente o, in mancanza, dalla persona designata dall’Assemblea.

I verbali delle riunioni sono redatti da un segretario nella persona scelta dal Presidente della riunione fra i presenti. Tale persona può anche non essere un socio. Nei casi previsti dalla legge il verbale dovrà essere redatto da un notaio.

In caso di parità di voti l’Assemblea dei soci procederà ad una seconda votazione. In caso di ulteriore parità vale il voto del Presidente.

Le deliberazioni prese in conformità allo Statuto obbligano tutti i soci, anche se assenti, dissenzienti o astenuti dal voto.

ART. 13 – FORMA DI VOTAZIONE DELL’ASSEMBLEA DEI DELEGATI

Le votazioni sono assunte in modo palese, normalmente per alzata di mano, fatta eccezione per quelle relative alla nomina dei componenti gli Organi dell’Associazione, per le quali, su proposta del Presidente, potrà procedersi a scrutinio segreto. Si procederà per scrutinio segreto qualora ne sia fatta richiesta da almeno la metà dei presenti.

ART. 14 – COMPITI DELL’ASSEMBLEA DEI DELEGATI

La riunione in forma ordinaria:

approva il bilancio e il rendiconto patrimoniale e l’eventuale Regolamento dell’Associazione;

elegge tra i Delegati, due membri del Consiglio Direttivo (eccezion fatta per i soci fondatori, che vi partecipano di diritto);

nomina, eventualmente, il Collegio dei Revisori o il Revisore unico;

elegge un membro del Collegio dei Questori;

valuta l’indirizzo generale dell’Associazione e l’attività da essa svolta e delibera sulle attività da svolgere nei vari settori di sua competenza;

delibera su ogni altro argomento di carattere ordinario sottoposto alla sua attenzione dal Consiglio Direttivo.

La riunione in forma straordinaria:

delibera, in caso di scioglimento dell’Associazione, la nomina dei liquidatori e i loro poteri e i criteri di devoluzione del patrimonio residuo;

delibera sulle proposte del Consiglio Direttivo di modifica dello Statuto;

delibera sul trasferimento della sede dell’Associazione;

delibera su ogni altro argomento di carattere straordinario.

CONSIGLIO DIRETTIVO

ART. 15 – CONSIGLIO DIRETTIVO E SUOI COMPITI

L’Associazione è amministrata da un Consiglio Direttivo composto da nove membri, fra cui i soci fondatori, che vi partecipano di diritto. Gli altri quattro membri vengono eletti ogni cinque anni dall’Assemblea dei Delegati, mentre tre sono nominati dai soci fondatori, di cui uno dal solo presidente.

Entro la scadenza della prima tornata elettorale (cinque anni dall’entrata in vigore del presente Statuto), il Consiglio Direttivo dovrà emanare un regolamento elettorale che assicuri il sereno e democratico svolgimento delle elezioni quinquennali.

Il Consiglio Direttivo può nominare al proprio interno un Tesoriere e un Segretario.

Il Consiglio Direttivo ha il compito di:

  • deliberare sulle questioni riguardanti l’attività dell’Associazione, per l’attuazione delle sue finalità tenendo conto delle indicazioni dell’Assemblea, assumendo tutte le iniziative del caso, inclusi l’assunzione e il licenziamento del personale di qualsiasi categoria;

  • definire i compensi del personale retribuito o degli organi statutari ed i rimborsi spese di cui all’art. 9;

  • redigere e definire il Regolamento interno;

  • predisporre i rendiconti consuntivi da sottoporre all’Assemblea dei Delegati per l’approvazione;

  • deliberare su ogni atto di carattere patrimoniale e finanziario che ecceda l’ordinaria amministrazione, inclusa l’accettazione di eredità;

  • procedere ad ogni scadenza stabilita alla revisione degli elenchi degli associati per accertare la permanenza dei requisiti di ammissione di ciascun socio, prendendo gli opportuni provvedimenti in caso contrario;

  • deliberare sull’ammissione dei Soci Onorari e sull’accettazione delle domande per l’ammissione dei Triarii Ordinari e dei nuovi Delegati;

  • deliberare sull’adesione e/o partecipazione dell’Associazione a Enti e Istituzioni pubbliche e private o a loro iniziative che interessino l’attività dell’Associazione stessa, designandone i rappresentanti da scegliere tra i Delegati;

  • nominare un membro del Collegio dei Questori e uno o più tesorieri.

  • Il Consiglio Direttivo nell’esercizio delle sue funzioni può avvalersi della collaborazione di Commissioni Consultive o di Studio, nominate dal Consiglio stesso, composte da associati e non.

  • Fissa i contributi associativi e le donazioni minime dei Triarii;

  • Delibera in merito alla destinazione delle somme da devolvere in attività benefiche, eventualmente anche mediante l’acquisto di beni immobili o mobili anche iscritti ai Pubblici Registri.

Il Consiglio Direttivo delibera a maggioranza dei presenti, con voto palese, per alzata di mano e sarà compito del Presidente e del Segretario fungere da scrutatori.

In caso di parità si procederà a un’altra votazione e, qualora si verifichi parità di voti, prevarrà il voto del Presidente.

Qualora richiesto da almeno quattro Consiglieri si procederà con votazioni a scrutinio segreto.

Nel caso in cui venga a mancare uno o più consiglieri, il Consiglio Direttivo ha facoltà di reintegrare il numero dei Consiglieri fino alla scadenza del mandato, per cooptazione.

Decorso il termine del mandato quinquennale del Consiglio Direttivo esso permarrà comunque in carica fino alla nomina del nuovo organo da parte dell’Assemblea dei Delegati.

Il Consiglio Direttivo decaduto curerà il compimento degli atti di ordinaria amministrazione fino alla ricomposizione del plenum con la nomina del nuovo organo.

In caso di accertata e reiterata assenza e inattività di un membro, il Consiglio Direttivo ne delibera la decadenza dall’organo.

 ART. 16 – RIUNIONI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO

Il Consiglio Direttivo è convocato dal Presidente o, Il Consiglio Direttivo è convocato dal Presidente in sua assenza, rinuncia o impedimento, dal Vicepresidente ovvero da almeno quattro Consiglieri, in mancanza del Vicepresidente, con messaggio da inviarsi a mezzo di posta elettronica, agli aventi diritto, almeno cinque giorni prima di quello fissato per l’adunanza, in caso di urgenza almeno tre giorni prima.

L’avviso deve contenere l’indicazione del giorno, dell’ora e del luogo dell’adunanza e l’elenco delle materie da trattare.

Le riunioni del Consiglio Direttivo sono presiedute dal Presidente o, in sua assenza, rinuncia o impedimento, dal Vicepresidente o da un Consigliere designato dai presenti.

Il Consiglio Direttivo è regolarmente costituito qualora siano presenti la maggioranza dei suoi componenti e delibera a maggioranza dei presenti.

In caso di parità dei voti prevale il voto del Presidente ovvero, in sua assenza, rinuncia o impedimento, quello del Vicepresidente.

Delle deliberazioni del Consiglio Direttivo verrà redatto verbale che dovrà essere sottoscritto dal Presidente e da un Segretario, scelto dal Presidente anche estraneo al Consiglio.

I verbali verranno trascritti su apposito libro per la consultazione dei soli Delegati.

Al Consiglio Direttivo sono attribuiti tutti i poteri di gestione ordinaria e straordinaria dell’Associazione ed esso delibera su tutte le materie attinenti alla gestione fatta eccezione per quanto riservato all’Assemblea dei soci dal presente Statuto e dalla legge.

Le riunioni del Consiglio Direttivo possono essere condotte anche in via telematica, teleconferenza o videoconferenza.

PRESIDENTE

ART. 17 – COMPITI DEL PRESIDENTE

Il Presidente dirige l’Associazione, esegue le decisioni del Consiglio Direttivo e dell’Assemblea dei soci, ha la rappresentanza legale dell’Associazione di fronte ai terzi e in giudizio, con facoltà di agire e resistere avanti a qualsiasi autorità giudiziaria in ogni sede e grado di giudizio, con facoltà di nominare avvocati e procuratori alle liti.

Il Presidente assume tutte le iniziative di interesse dell’Associazione, escluse quelle dallo Statuto espressamente riservate all’Assemblea dei soci e al Consiglio Direttivo.

Il Presidente può sottoscrivere contratti di conto corrente ed è facoltizzato a depositare la propria firma per finalità dispositive correlate alle finalità dell’Associazione.

Il Presidente può delegare parte dei suoi compiti e/o la rappresentanza, ad altri Consiglieri per determinate materie o singoli atti; può inoltre adottare provvedimenti urgenti di competenza del Consiglio Direttivo, salvo ratifica entro trenta giorni.

Nomina uno o più Vicepresidenti, il Presidente del Collegio dei Questori, i membri del Consiglio direttivo di propria spettanza e i membri del Comitato Scientifico.

ART. 18 – ELEZIONE DEL PRESIDENTE

II Presidente è eletto dal Consiglio Direttivo tra i membri dello stesso e dura in carica cinque anni.

Il Presidente è rieleggibile.

In caso di dimissioni, di grave impedimento come tale valutato dal Consiglio Direttivo o per grave inadempienza al Codice dei Valori valutata dal Custode dei Valori, il Consiglio provvede a eleggere fra i suoi membri un nuovo Presidente, che rimarrà in carica sino alla scadenza già prevista del Presidente dimissionario o decaduto.

ART. 19 – PRESIDENTE ONORARIO

In caso ne ravvisi l’opportunità, il Consiglio Direttivo può nominare uno o più Presidenti Onorari, scegliendoli tra i Presidenti precedentemente in carica, o tra personalità anche esterne all’Associazione che operino o abbiano operato con riferimento all’oggetto associativo.

La carica di Presidente Onorario è senza termine, e dura fino alla rinuncia, alla revoca o alla morte.

Il Presidente Onorario non gode del diritto di voto qualora non sia Delegato dell’Associazione, ma può partecipare alle Assemblee con diritto di parola. Se Delegato dell’Associazione, il Presidente Onorario gode dei diritti dei Soci.

ART. 20 – VICEPRESIDENTE

Il Vicepresidente, in caso di sopravvenuta impossibilità del Presidente a svolgere le sue funzioni, ha la rappresentanza legale dell’Associazione.

Il Vicepresidente coadiuva il Presidente nell’espletamento delle sue funzioni e lo sostituisce nei casi e nei modi previsti dallo Statuto.

Possono essere nominati più Vicepresidenti, in tal caso esercita la funzione il membro più anziano d’iscrizione, e in caso di parità il più anziano d’età, ovvero quello che è espressamente delegato dal Presidente per una o più funzioni.

Il Presidente può diversificare le deleghe secondo il proprio libero apprezzamento.

Il Presidente, a fronte di motivate ragioni, può destituire il vicepresidente dalla sua carica nominando un sostituto, se necessario.

ART. 21 – COLLEGIO DEI REVISORI O REVISORE UNICO

II Collegio dei Revisori verrà nominato su richiesta dell’Assemblea dei soci, dura in carica per tre esercizi e i suoi membri sono rieleggibili.

Il Collegio dei Revisori sarà composto da tre membri effettivi e da due supplenti eletti dall’Assemblea dei soci e aventi idonea capacità professionale, secondo i requisiti di legge.

Il Collegio dei Revisori elegge al suo interno un Presidente, in occasione della prima riunione. Il Collegio dei Revisori ha compiti di verifica della gestione contabile dell’Associazione e presenta una relazione scritta all’Assemblea sui controlli effettuati.

In caso di vacanza di un membro effettivo del Collegio subentrerà un revisore supplente.

Il Collegio dei Revisori può essere sostituito da un Revisore unico.

ART. 22 – COLLEGIO DEI QUESTORI

Il Collegio dei Questori verrà nominato per un membro dal Consiglio Direttivo, per un membro dal Presidente e per un membro dall’Assemblea dei Delegati.

Dura in carica per cinque anni, e in ogni caso in coincidenza del triennio del Consiglio Direttivo, e i suoi membri sono rieleggibili.

In prima istanza, a partire dall’entrata in vigore del presente Statuto, i membri sono nominati dai due soci fondatori.

È garante dell’osservanza dello Statuto, vigila sulla conformità delle iniziative degli organi sociali alle finalità dell’Associazione, si adopera per la conciliazione di eventuali controversie che dovessero insorgere tra gli associati.

Svolge funzione giurisdizionale d’appello in caso di esclusione di Delegati debitamente deliberata dal Consiglio Direttivo.

Ha competenza diretta per i casi di estromissione scaturenti da comportamenti contrastanti con gli scopi dell’Associazione, per istruttorie nei confronti di Delegati che si trovino in una posizione conflittuale, incompatibile o contrastante con quella dell’Associazione ovvero per l’accertamento delle situazioni di manifesta e/o pubblica indegnità morale o personale.

I casi di estromissione sono analizzati dal Collegio dei Questori sia d’iniziativa autonoma che previa istanza di altro Organo associativo.

In caso di paralisi istituzionale, consistente nell’impossibilità di funzionamento dell’organo, può convocare l’Assemblea.

Il Presidente del Collegio dei Questori è il membro nominato dal Presidente dell’Associazione. La funzione è incompatibile con ogni altra carica all’interno dell’Associazione.

Le deliberazioni del Collegio devono essere adottate a maggioranza dei suoi componenti.

ART. 23 I PRESÌDI

L’Associazione incentiva e supporta la creazione di piccole realtà associative locali.

I Presidi sono organizzazioni territoriali, che possono essere costituite solo dai soci, sotto forma di nuclei pluripersonali, (ciascuna con un proprio nome identificativo) create appositamente per partecipare ai Triarii e animare le attività dell’Associazione.

Ciascun Presidio, per essere riconosciuto ai fini della Confederazione, deve presentare espressa domanda al Consiglio Direttivo, il quale provvede entro 30 giorni a deliberarne il riconoscimento, e formale accettazione del Codice dei Valori.

Il positivo provvedimento del Consiglio Direttivo abilita esclusivamente il Presidio all’utilizzo dei simboli e delle insegne dei Triarii.

Ciascun Presidio, in ogni caso, rimane del tutto autonomo dall’Associazione e pienamente responsabile dinanzi alla legge.

Nel caso in cui un Presidio dovesse violare, in qualsivoglia modalità, il Codice dei Valori, il Consiglio Direttivo provvederà a inibire l’utilizzo del simbolo o delle insegne dei Triarii precedentemente concesse e può stabilire la non riconducibilità del Presidio alla Associazione ed alle proprie iniziative.

Il Presidente, nel valutare le attività svolte, può costituire il Coordinamento del Presidi, da affidare eventualmente a uno specifico coordinatore.

Nel Coordinamento sono cooptati i Presidenti dei Presidi più attivi, scelti sulla base della libera valutazione del Presidente Nazionale, ed è strumento di consultazione e di propulsivo della linea d’azione dell’Associazione.

ART. 24

(abrogato)

Art. 25: ORGANI AUSILIARI: IL CUSTODE DEI VALORI ED IL COMITATATO SCIENTIFICO-DOTTRINALE

L’Associazione dei Triarii prevede l’esistenza di un organo di garanzia denominato Custode dei Valori, che vigili sulla sicura, piena e continua fedeltà dell’Associazione nella sua complessità alla tradizionale dottrina teologica, liturgica, morale, politica ed economico-sociale della Chiesa Cattolica e alla Tradizione della civiltà cristiana e italiana, anche nelle sue migliori radici classiche.

L’Organo è composto da tre membri, quinquennalmente nominati (o confermati) dai Soci Fondatori in numero di due e dal Presidente in numero di uno.

L’Organo avrà il compito specifico di vigilare sulla costante permanenza e fedeltà dell’associazione a tali valori e ideali e, in tal senso, avrà pieni poteri di intervento verso chiunque – nessuno escluso – dovesse venire meno a tale fedeltà e linea d’indirizzo politico-culturale. Il Custode dei Valori, dinanzi a prova certa di uno scostamento dalla linea ideale, ha il potere di censurare e ammonire l’organo o la persona che si è allontanata dalla corretta posizione e provvedere alle opportune iniziative sanzionatorie, non esclusa l’espulsione quando ne ricorrano i presupposti.

A una determinazione disciplinare del Custode dei Valori è possibile avanzare impugnazione esclusivamente in presenza di una unanime deliberazione del Comitato Direttivo, che deve provare l’infondatezza del provvedimento.

Qualora uno o più membri dell’Organo dovessero presentare certificate deficienze dottrinali, ideali o morali, potranno essere deposti dalla carica con voto dei due terzi del Consiglio Direttivo.

In caso di deposizione i Soci Fondatori provvederanno a reintegrare il plenum dell’Organo.

Prima di un intervento formale l’Organo riferisce al Consiglio Direttivo ed al Collegio dei Questori.

Il Comitato Scientifico-dottrinale ha il compito di sostenere l’Associazione nella sua azione in ciascuno degli ambiti di interesse della stessa e di vigilare sul rigore scientifico e sulla fedeltà dottrinale delle iniziative dell’Associazione stessa.

Il Comitato Scientifico è nominato dal Presidente.

Ne possono far parte personalità di sicuro valore culturale e scientifico individuate negli ambiti di interesse dell’Associazione.

ART. 26 – PATRIMONIO DELL’ASSOCIAZIONE

II Patrimonio dell’Associazione è costituito:

dalla quota di iscrizione, da versarsi all’atto dell’ammissione all’Associazione nella misura fissata dal Comitato Direttivo;

da eventuali contributi straordinari, deliberati dal Consiglio Direttivo in relazione a particolari iniziative che richiedono disponibilità eccedenti quelle del bilancio ordinario;

da versamenti volontari dei Delegati e dei Triarii;

da contributi di Pubbliche Amministrazioni, Enti Locali, Istituti di Credito e da Enti e persone giuridiche in genere;

da sponsorizzazioni, sovvenzioni, donazioni o lasciti di terzi o di Delegati o Triarii;

dai proventi derivanti all’Associazione dalle proprie attività;

da ogni altra entrata destinata, per deliberazione del Consiglio Direttivo, ad incrementarlo.

ART. 27 – INTANGIBILITÀ DEL PATRIMONIO

In caso di recesso, esclusione, estromissione o morte, i Soci stessi o i loro eredi/legatari non possono pretendere alcunché dall’Associazione, né hanno diritto alcuno sul Patrimonio dell’Associazione.

ART. 28 – DURATA DEL PERIODO DI CONTRIBUZIONE

Le quote annuali sono dovute per il periodo che decorre dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno.

ART. 29 – ESERCIZI SOCIALI

Gli esercizi sociali iniziano il 1° gennaio e si chiudono il 31 dicembre di ogni anno.

Entro il 30 aprile il Consiglio Direttivo sottoporrà all’Assemblea dei Delegati il bilancio consuntivo relativo all’anno precedente.

Nella tenuta delle scritture contabili e nella redazione del bilancio dovranno essere osservate le vigenti disposizioni in materia di Organizzazioni di Terzo Settore.

Gli utili e gli avanzi di gestione dovranno essere impiegati per la realizzazione delle attività istituzionali e di quelle ad esse direttamente connesse.

È fatto divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione, nonché fondi, riserve o capitale durante la vita dell’Associazione, a meno che la destinazione o la distribuzione non siano imposte dalla legge o siano effettuate a favore di altre Associazioni ed Enti di beneficenza che per legge, statuto o regolamento facciano parte di analoga struttura.

In caso di scioglimento dell’Associazione, per qualunque causa, il patrimonio sarà devoluto ad altra Associazione o a fini di pubblica utilità, salva diversa destinazione imposta dalla legge.

ART. 30 – REGOLAMENTO INTERNO

II funzionamento tecnico e amministrativo dell’Associazione potrà essere disciplinato da un Regolamento interno da redigersi a cura del Consiglio Direttivo.

ART. 31 – CODICE DEI VALORI

Il Consiglio Direttivo approva un Codice dei Valori da far sottoscrivere a tutti i Triarii, particolarmente ai Delegati al fine di assicurare la miglior adesione al Progetto Triarii.

Il Codice dei Valori non è modificabile in quanto relativo a principi imperituri radicati nella Tradizione cattolica.

ART. 32 – SCIOGLIMENTO DELL’ASSOCIAZIONE

Lo scioglimento dell’Associazione può essere deliberato dai Soci Fondatori in carica a fronte di oggettive motivazioni di natura economica ovvero a situazioni di grave crisi.

ART 33 – NORMA DI CHIUSURA

Per quanto non previsto dal presente Statuto, valgono le disposizioni del Codice Civile nonché delle leggi speciali vigenti in materia.

Roma, 29 giugno 2018

Solennità dei SS. Apostoli Pietro e Paolo

Principi della Chiesa

Revisionato, aggiornato e approvato l’8 dicembre 2024

Immacolata Concezione

CODICE DEI VALORI

della Confederazione dei Triarii

La Confederazione dei Triarii, nata nel 2018, il cui fondatore e presidente è il Professor Massimo Viglione, è un’Associazione che aderisce alla Tradizione della Chiesa Cattolica di sempre, nella sua immutabilità teologica, spirituale, liturgica, culturale e di civiltà, e segue la dottrina politica e metapolitica del pensiero e dell’azione della Controrivoluzione.

Nel suo apostolato nella società attuale, inquadra tali verità e insegnamenti in un

CODICE DEI VALORI

che, come indicato nello Statuto, tutti gli iscritti sono tenuti a condividere, rispettare e promuovere.

CODICE DEI VALORI

in 25 punti programmatici

MORALE, VITA, FAMIGLIA, PERSONA

Per reagire alla sovversione antropologica e al processo di post e trans-umanesimo in corso

  1. Difesa incondizionata della vita umana dal concepimento alla morte naturale e rifiuto di ogni forma di abortismo, controllo delle nascite ed eutanasismo;

  2. concezione della “famiglia” quale entità fondante la società e composta esclusivamente da padre-madre-figli e aperta pertanto alla procreazione naturale, e basata sulla cooperazione e sul rispetto dei ruoli naturali dei componenti;

  3. proibizione di ogni forma di manipolazione genetica e cibernetico-trans-umanista e proibizione assoluta dell’introduzione, per via farmacologica o vaccinale, di metodologie di tracciamento o controllo ovvero di intervento sulle naturali funzioni psico-fisiche dell’essere umano in un’ottica tendenzialmente eugenetica o robotizzante;

  4. rivendicazione della piena autorità dell’essere umano sul proprio corpo e su quello dei propri figli minori (fatti salvi gli stati d’eccezione realmente riscontrabili e come previsti dalla tradizione giuridica classica e cristiana). Rifiuto incondizionato di ogni forma di totalitarismo sanitario.

POLITICA

Per reagire al totalitarismo mondialista del cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale

  1. Difesa incondizionata della libertà personale dell’essere umano come Dio lo ha creato, e rivendicazione della libertà fisica, di spostamento, di lavoro e di intrapresa, di programmazione del proprio futuro, come di pensiero e d’azione, di matrimonio naturale e di associazione, nell’alveo della legge naturale, del bene comune e dell’adesione alla Verità oggettiva;

  2. a livello europeo, al posto dell’attuale progetto europeistico-globalista, proposta di una confederazione delle Patrie e dei popoli, ove le comunità mantengano la propria identità e la propria sovranità e siano realmente del tutto indipendenti da ogni potere globalista;

  3. rifiuto di ogni forma di pervasivo controllo umano anche da remoto, della transizione digitale ed ecologista globalista, nel rispetto del creato secondo la legge di Dio e rifiuto di tutti i presupposti ideologici e gli obiettivi pratici del Great Reset e del Nuovo Ordine Mondiale;

  4. rifiuto dello statalismo giacobino-hegeliano e del sistema partitocratico liberal-marxista, e creazione di una società espressione di élites dello spirito e del popolo lavoratore, organica ai princìpi del comunitarismo valoriale, lavorativo, culturale e identitario; al contempo, rivalutazione del corretto principio di autorità quale perno dell’intera vita sociale e politica;

  5. rispetto e promozione delle tradizionali autonomie e libertà locali, regionali, provinciali e municipali, come delle identità, storiche, culturali e civili, di cui l’Italia pre-unitaria era massima espressione di civiltà; e maggiore attuazione del principio di sussidiarietà, a difesa del ruolo dei corpi intermedi, delle libertà essenziali dei cittadini e come barriera al totalitarismo accentratore;

  6. rifiuto dell’immigrazionismo, con tutela dei confini nazionali e dell’identità dei popoli, da intendersi anche nel senso di demarcazione culturale oltreché fisica;

  7. appoggio fiscale alle famiglie numerose, in proporzione al numero dei figli, con politiche che favoriscano sia la natalità che la tutela reale degli anziani e dei malati;

  8. promozione di una riforma culturale dei costumi morali e comportamentali delle persone, in un ritorno ai valori di onestà, lealtà, onore, laboriosità, pudicizia, cortesia, senso della Bellezza e senso del Dovere, che sempre hanno animato le nostre passate generazioni.

ECONOMIA

Per reagire al cosiddetto “Grande Reset” finanziario

  1. Difesa della proprietà privata e della libera intrapresa e del libero commercio nel rispetto della legge naturale, e promozione di opportune politiche contro lo sfruttamento dei lavoratori (a partire dalla sacralità del riposo domenicale);

  2. difesa della sovranità politica e della libertà monetaria di ogni popolo, con moneta di proprietà popolare non emessa a debito; e lotta contro ogni tipo di usura, specialmente se organizzata istituzionalmente;

  3. promozione dell’indipendenza, per quanto possibile, alimentare ed energetica di ogni popolo, per l’emancipazione dalla sudditanza verso la finanza apolide; e recupero sotto la responsabilità dei legittimi governi dei settori strategici dell’industria e dei servizi;

  4. difesa e riorganizzazione generale dell’agricoltura, con il ritorno alle sementi antiche naturali del cibo, affinché torni a essere il fondamento dell’intera economia e della società stessa; reale sovranità alimentare di ogni comunità, con rifiuto dell’insettizzazione e di ogni altra insana e folle commistione del cibo;

  5. promozione dell’artigianato, della manifatturiera e del genio imprenditoriale e artistico di ogni popolo (e in primis del genio imprenditoriale, artistico e manifatturiero delle popolazioni italiche) e promozione del ritorno alle professioni e ai mestieri connessi alla realtà naturale;

  6. drastico abbassamento della pressione fiscale per le persone e le imprese, e promozione e difesa del risparmio delle famiglie, nei termini della legge naturale come insegnata dalla dottrina cattolica, nonché per tutte le intraprese fino a quando il loro reddito sia certo, con abbandono del rigorismo tipico delle politiche di austerità economica;

  7. creazione di una banca pubblica e costituzione di istituti di credito popolare che possano sostenere la piccola-media impresa e intrapresa, le famiglie numerose e in difficoltà, gli studenti meritevoli e i bisognosi; nel contempo, separazione delle banche commerciali da quelle speculative.

DIRITTO

Per reagire contro l’ideologizzazione politica e ideologica di certa magistratura

e garantire giustizia e sicurezza personale e sociale a ogni uomo

  1. Ritorno a una concezione giusnaturalista, nel senso classico, del diritto, vincolato alla legge naturale e divina, contro ogni impostazione – tipica del pensiero contemporaneo – positivista, relativista, politicizzata, tecnocratica e individualista, totalitaria e a-morale;

  2. la magistratura deve essere libera da ideologie e connessioni partitiche, il sistema giudiziario basato sulla separazione delle carriere e su una equilibrata disciplina della responsabilità dei magistrati, la pena deve essere certa e proporzionata al male compiuto, con un sistema carcerario garante della dignità di ogni essere umano.

SCIENZA E MEDICINA

Per reagire contro l’eugenetismo del trans-umanesimo gnostico e cibernetico

  1. La ricerca e la prassi scientifica devono essere regolate dalle norme oggettive del diritto naturale e dal disinteressato spirito di Verità e umanità, favorendo la creazione di un diverso modello economico e commerciale da applicare alle industrie farmaceutiche; al contempo, lo Stato deve raggiungere il miglior livello possibile della qualità delle strutture della sanità pubblica e privata (al contrario di quanto accade da decenni);

  2. ogni medico deve essere libero di seguire, in scienza e coscienza, la propria opera al servizio della salute fisica e morale del malato alla luce dei valori immortali ippocratei e della carità cristiana verso il prossimo, fondata su di un’adeguata formazione clinica e contro ogni riduzione protocollare e amministrativa delle pratiche terapeutiche.

CULTURA

Per reagire al totalitarismo ideologico liberal-giacobin-marxista massificante

  1. La scuola, l’università e la ricerca dovranno verificare e ripresentare secondo Verità e secondo la legge naturale tutto l’insieme delle nozioni acquisite nel corso dei secoli moderni, e in special maniera negli ultimi decenni e anni, con coraggiosissimo processo di correzione di tutte le deformazioni e mutilazioni di natura ideologica, oltre che di liberazione da ogni menzogna ed errore. La selezione dei docenti e dirigenti dovrà avvenire senza alcuna influenza partitica, ideologica o di consorterie varie, ma esclusivamente secondo criteri di alta scelta meritocratica, di cui saranno gli stessi docenti anziani e titolati responsabili dinanzi alla legge, alle istituzioni culturali di cui fanno parte e a tutto il mondo scientifico e culturale;

  2. il sistema di informazione mediatica dovrà essere libero da influenze partitiche e dei potentati economico-finanziari, ma al contempo espressione fedelissima della Verità oggettiva e della realtà fattuale. Solo alla luce di tali valori dovranno essere selezionati i reali professionisti della sana e oggettiva informazione.

FEDE E CHIESA

Tutto questo programma non avrebbe senso né possibilità attuativa, senza la difesa incondizionata della libertà del culto cattolico per un ritorno alla vera Fede e alla Tradizione della Chiesa di sempre, come si sono provvidenzialmente concretizzate teologicamente, spiritualmente, dottrinalmente, liturgicamente, pastoralmente, in piena armonica progressione, nel suo Magistero universale immutabile.

INVITO

Invitiamo le persone e le associazioni legate alla Tradizione della Chiesa Cattolica e all’identità classica e cristiana d’Italia e d’Europa, ma anche tutti coloro che comunque condividono nella sostanza il programma esposto, ad aderire sottoscrivendo tale programma, sostenendolo:

  • con la diffusione massiccia sia mediatica che personale, anche organizzando in loco delle presentazioni;

  • con la creazione di presìdi locali per la strutturazione di una realtà a livello nazionale;

  • e tramite l’irrinunciabile contributo economico che ci consenta la gestione di tutto il progetto.

Una tale forza potrà permetterci anche, di collaborare, per quanto possibile e opportuno, con altre organizzazioni similari ma di differente impostazione ideologica, ma sempre nel pieno mantenimento della nostra totale fedeltà ai valori e principi esposti: anzi, maggiore sarà la adesione di popolo a tale programma, maggiore sarà la forza “contrattuale” degli ideali in cui crediamo e per cui lottiamo. E, quindi, maggiormente il futuro potrà essere influenzato alla luce del Vangelo, della legge naturale, della Tradizione.

Siamo pronti a collaborare con altre realtà politiche nate come forze di resistenza al totalitarismo globalista, ma solo nel pieno mantenimento della nostra identità religiosa, politica, culturale.

Invitiamo infine tutte le persone libere, gli uomini di cultura, i professionisti di ogni settore e coloro che si battono pubblicamente, così come le associazioni a noi vicine, ad aderire alla Confederazione dei Triarii, per rinforzare, qualitativamente e operativamente, la nostra comune azione.

CONFEDERAZIONE DEI TRARII

www.confederazionetriarii.it

Sul sito, oltre a poter seguire le nostre iniziative e a poter accedere ai video, ai commenti e alla formazione, si troveranno le informazioni per iscriversi, per contattare il presidio locale più vicino o per costituirne uno nuovo.

Per contattarci: info@confederazionetriarii.it

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