La Confederazione dei Triarii, che fin dal marzo del 2020 denuncia pubblicamente l’intollerabile limitazione dei diritti civili e della libertà realizzata in Italia, con l’uso palesemente strumentale del virus SARS-CoV 2 tramite le modalità adottate per curarlo e prevenirlo, esprime pieno sostegno ai lavoratori del porto di Trieste che stanno coraggiosamente e con spirito di abnegazione resistendo in piazza da giorni per difendere la libertà personale, lavorativa e umana di ogni italiano.
La violenza con cui, a Roma il 9 ottobre 2021, specifici settori delle Forze dell’Ordine hanno aggredito, in maniera che pone seri dubbi di conformità alla Costituzione, un popolo che esercitava pacificamente e serenamente il proprio diritto garantito dall’art. 21 della Costituzione stessa, ha avuto come vittime anche donne e bambini, e semplici passanti che avevano la “colpa” di registrare con i propri telefoni quanto avveniva; e l’altrettanto sproporzionato uso di idranti e di violenza fisica contro i manifestanti di Trieste, come le aggressioni a Milano, sono segnali preoccupanti di una deriva che presenta sempre minori caratteri democratici, nonostante l’attuale governo sia sostenuto da quasi tutti i partiti italiani e dalla pressoché totale e unanime – altro inquietante segno di mancanza di democrazia reale – quanto clamorosa uniforme adesione del sistema giornalistico e mediatico nazionale.
L’imposizione, evidentemente sproporzionata, e del tutto ingiustificata anche dal punto di vista medico, del cosiddetto “green pass” per poter vivere, usare i mezzi di trasporto, mangiare al ristorante, visitare musei eccetera, e, soprattutto, l’inaudito ricatto a livello lavorativo per obbligare milioni di persone, pena la perdita dello stipendio e spesso del lavoro, ad accettare la vaccinazione o l’obbligo del tampone ogni 48 ore, sta suscitando, finalmente, la sacrosanta reazione della parte ancora libera degli italiani.
Perfino alcuni Paesi esteri ed istituzioni nel mondo iniziano a guardare con preoccupazione a quanto accade in Italia, con l’appoggio integrale del sistema mediatico e con il consenso implicito di tutti i partiti istituzionali, elementi tipici di ben altre forme di regime evidentemente lontane da quelle democratiche come ci sono sempre state presentate.
L’insorgenza triestina, pacifica e legale, ma al contempo forte e perfino spiritualmente vissuta, ma anche le presenze massicce di popolo in piazza a Roma, Milano, Genova, Torino, Ancona e altrove, segnano un momento glorioso della storia dell’Italia recente. L’immagine di uomini forti e liberi in preghiera per resistere al clamoroso uso della forza di marca governativa, resterà per sempre nei nostri cuori e nella nostra storia, mentre la quasi totalità del mondo “cattolico” tace, quando non aderisce con chi reprime con la forza, adottata con abuso di diritto.
La Confederazione dei Triarii, pertanto, si schiera con i pacifici ma liberi lavoratori del porto di Trieste e con tutti gli italiani che anche in altre città si stanno battendo per la libertà, e invita tutti coloro che hanno capito quanto di pericoloso sta accadendo – anzitutto a livello medico con l’imposizione di cure risultate inadeguate e contraddittorie e la contestuale proibizione di ogni altra differente cura e con la vaccinazione di massa, quindi a livello politico e umano con gli eventi di questo ottobre 2021 – a reagire, nei confini della Costituzione italiana e alla luce dei diritti da essa garantiti, pacificamente ma anche fermamente e senza cedimenti, contro ogni abuso governativo, contro l’ingannevole uso della paura collettiva, contro l’utilizzo della forza verso persone pacifiche e libere, contro ogni forma di discriminazione personale, per la difesa dei diritto al lavoro, alla libera circolazione, al libero uso di ogni bene e strumento pubblico, al fine del ripristino della normalità civile.
E denuncia il tradimento politico di quei partiti che dovrebbero essere in piazza con gli italiani vessati e invece sostengono in vita questo governo e i suoi ministri.
E ringrazia quei settori delle Forze dell’Ordine, che hanno onorato il loro ruolo di garanti dell’ordine nella libertà, difendendo i manifestanti pacifici, come avvenuto a Genova e non solo.
Al porto di Trieste non vi sono, in questi giorni, solo i portuali liberi. Vi sono anche cittadini, associazioni, sacerdoti liberi e coraggiosi. Vi è soprattutto la voce e la preghiera dell’arcivescovo Monsignor Carlo Maria Viganò, che ha parlato, giustamente, di lotta tra il Bene e il male.
I Triarii si uniscono a questo popolo libero, forte e in parte anche cattolicamente unito, ed elevano la propria preghiera al Cielo.
E ringraziano tutti coloro che si stanno battendo per la libertà dei figli di Dio e il bene civile e personale di ogni italiano. Stando in Italia, il mondo ci guarda. Dobbiamo essere persone degne di tanto onore, sull’esempio dei nostri antenati.